Il PRP nella pratica Veterinaria
26/01/2021, Futurlab
Cosa sono i fattori di crescita?
I fattori di crescita sono una valida terapia per la rigenerazione dei tessuti; essi vengono definiti anche come PRP (Platelet Rich Plasma – Plasma Ricco di Piastrine).
Le piastrine sono componenti della parte corpuscolata del sangue e sono importanti nei processi di coagulazione in presenza di emorragie, traumi o ferite; esse non formano solo il coagulo, bensì partecipano in forma attiva ai processi di riparazione e rigenerazione dei tessuti lesi.
Quest’ultima specifica azione dipende dal fatto che le piastrine, al loro interno, contengono dei cosiddetti fattori di crescita (Growth Factors), in grado non solo di stimolare la rigenerazione tissutale e la replicazione cellulare, ma anche di mettere in campo un’imponente risposta antinfiammatoria locale chiamata chemiotassi.
Come funziona il trattamento con PRP
È stato osservato come il PRP, somministrato localmente nella sede di lesione, attivi le funzioni biologiche che promuovono la rigenerazione e la riparazione dei tessuti, nonché lo svolgimento di un potente effetto antinfiammatorio.
Una volta sfiammato e iniziato il processo di rigenerazione del tessuto trattato, il PRP viene
riassorbito rapidamente dall’organismo e viene sostituito da nuovo tessuto.
Esso rappresenta dunque un metodo biocompatibile, sicuro ed efficace per stimolare la neoformazione di vasi sanguigni.
Quando è indicato il trattamento con PRP
I campi di applicazione sono diversi e comunque tutti quelli in cui è possibile beneficiare degli
effetti antinfiammatori, riparativi e rigenerativi descritti, favorendo, nel contempo, la riduzione
dell’eventuale dolore e la riattivazione funzionale.
Ortopedia
In questo settore della medicina il PRP trova larga applicazione e possibilità di successo;
attraverso infiltrazioni locali, infatti, esso trova impiego in caso di:
- Artrosi. Patologia degenerativa che colpisce l’articolazione, causando infiammazione e degenerazione che si traducono in dolore e limitazione funzionale.
- Lesioni della cartilagine. La cartilagine articolare è un tessuto elastico che riveste le articolazioni delle ossa in modo da proteggerle. La cartilagine articolare può danneggiarsi, lasciando così scoperto e non protetto dall’usura l’osso sottostante.
- Lesioni meniscali. I menischi sono due strutture fibro-cartilaginee situate nell’articolazione del ginocchio, interposte tra la tibia e il femore; sono cuscinetti che permettono di ammortizzare le sollecitazioni meccaniche. I menischi possono lesionarsi, in seguito a traumi del ginocchio o a degenerazioni croniche, causando infiammazione articolare, dolore, blocco articolare.
Applicazione su ginocchio
Infiammazione acuta di tendini e legamenti. I tendini sono soggetti ad un fisiologico invecchiamento con perdita di elasticità e resistenza causate da alterazioni.
Applicazione su tendini
- Lesioni muscolari minori. Il muscolo è composto da fibre muscolari a loro volta costituite da più piccole miofibrille, che formano l’unità contrattile. Le lesioni muscolari possono essere distinte in contusioni, stiramenti o strappi. Le lesioni maggiori richiedono terapia chirurgica.
- Accelerazione nella riparazione delle fratture.
- Necrosi o comunque distruzione del tessuto osseo
Oftalmologia
In campo odontoiatrico, il PRP favorisce la rigenerazione ossea e la vascolarizzazione e facilita la guarigione dei tessuti molli. Trova quindi impiego per:
- innesto osseo, rialzo del seno mascellare (chirurgia pre-implantare)
- difetti ossei delle ferite
- riduzione dei processi infiammatori
Dermatologia
Essendo il PRP un potente concentrato di fattori di crescita piastrinici in grado di stimolare la rigenerazione della pelle e dei tessuti e la loro rivascolarizzazione, è utilizzato per:
- guarigione delle ferite
- otoematomi
- fistole perianali
- ulcere
Trattamento delle fistole circumanali in un pastore tedesco.
A destra, foto a 6 mesi dal trattamento.
Otoematoma
Un caso clinico di paziente con osso esposto trattato con PRP
Come si ottiene il PRP
Con il kit Futurlab, aspirare 2ml di sodio citrato in fiala con la siringa da 20ml, connettendo l’ago in dotazione.
Eseguire con la stessa siringa il prelievo di sangue, sino ad un massimo di 20ml, dal medesimo paziente da trattare. Il PRP viene detto autologo, in quanto ottenuto dal sangue dello stesso paziente che poi sarà trattato, pertanto non comporta alcun tipo di rischio.
Inserire il connettore luer lock a doppia connessione femmina e connettere al cilindro separatore. Premere lo stantuffo della siringa di prelievo, al fine di trasferire il sangue intero nel cilindro.
Successivamente, chiudere il cilindro con il tappino dedicato.
Inserirlo così in una centrifuga dedicata con avvio e rilascio rallentati, con un cilindro opposto per il corretto bilanciamento.
Il processo di centrifugazione separerà la componente piastrinica dalla restante parte di sangue.
La velocità di centrifugazione consigliata è di 2200 RPM, per 8 minuti.
Preparare nel frattempo le due siringhe da 10ml con il secondo connettore luer lock.
Estrarre delicatamente il cilindro dalla centrifuga, il risultato sarà una separazione tra plasma povero di piastrine (PPP), plasma ricco (PRP), buffy coat ed emazie.
Il siero ottenuto è ora ricco di piastrine, fino a 4 volte rispetto al valore ematico di base.
Rimuovere il coperchio inferiore dal cilindro, staccandolo con delicatezza, e inserire lo stantuffo a vite. Svitare il tappo arancione di chiusura e connettere la prima siringa da 10ml con il connettore, iniziando a ruotare lentamente lo stantuffo a vite.
Estrarre così i 8 ml ottenuti di plasma povero.
Connettere la seconda siringa da 10ml e trasferire i 2 ml di concentrato piastrinico (PRP). È possibile estrarre anche il buffy coat, ben visibile grazie al connettore trasparente.
Modalità di somministrazione
Il medico procede all’allestimento di un campo sterile ed esegue l’infiltrazione con la siringa, collegata all’ago desiderato. Il medico inietta il PRP in piccole dosi cercando di posizionare l’ago nel tessuto patologico; terminata l’infiltrazione si rimuove l’ago, la parte viene disinfettata e medicata sterilmente.
La tecnica è scarsamente invasiva, affatto cruenta, e sopportabilissima per quanto riguarda l’eventuale dolore provocato.
Un valido alleato per molteplici applicazioni:
Ortopedia
Oculistica
Chirurgia
Odontoiatria
Traumatologia
Oftalmologia
Dermatologia
…e tutti gli ambiti in cui è necessaria una rigenerazione tissutale rapida ed efficace.